- 23 Giugno 2025
- Stile e Consapevolezze
Pitti Uomo: da sogno italiano a più di 100 edizioni

Introduzione
La scorsa settimana, dal 17 al 20 giugno, si è tenuto a Firenze, presso la Fortezza da Basso, una delle sfilate che ha suscitato più interesse negli ultimi anni. Si tratta di Pitti Uomo, che nella sua 108ª edizione ha visto crescere l’interesse e la presenza di affluenza estera.
Scopriamo di più su questa edizione appena conclusa!
Pitti Uomo
La sfilata di Pitti è un evento privato in cui sono chiamati a partecipare diversi compratori. Chiuso al pubblico generico, si tratta di una manifestazione che prende il nome dall’importante palazzo fiorentino in cui si svolgeva una volta. Nato negli anni Cinquanta del Novecento, oggi ha raggiunto la sua 108ª edizione, mantenendo il suo focus sul “pronto moda maschile”, i capi pronti per il mercato della prossima stagione.
Si differenzia dalle altre sfilate perché Pitti Immagine, la società organizzatrice, pone come protagonisti i brand, più del singolo stilista, presentando le collezioni della prossima stagione di aziende italiane e internazionali alla stampa e ai compratori. Ma scopriamo di più sulla sua storia!
The First Italian High Fashion Show
Alla sua nascita, il 12 febbraio 1952, Pitti uomo si chiamava The First Italian High Fashion Show ed era dedicato esclusivamente alla moda femminile. Questo primo evento venne organizzato da Giovanni Battista Giorgini, un nobile di origine lucchese, che, per rispondere alla necessità di sfilate di moda in Italia, la organizzò presso la sua casa a Firenze, Villa Torrigiani. Invitò giornalisti e compratori americani, i quali avevano appena presenziato a Parigi alla Haute Couture, ad assistere alle sfilate di Simonetta, Fabiani, Vanna, Marucelli, Veneziani, le sorelle Fontana, Carosa, Noberasco e Schuberth, i quali mostrarono le proprie creazioni per la collezione primavera/estate dello stesso anno.
Il successo fu enorme: la manifestazione venne spostata presso il Grand Hotel di Firenze e, successivamente, all’interno di Palazzo Pitti (da cui prende il nome), nella Sala Bianca. Tuttavia, durante gli anni Sessanta del Novecento, le case di Alta Moda si trasferirono a Roma e le sfilate iniziarono a svilupparsi anche a Milano, lasciando a Firenze solo alcune fiere sulla maglieria e sull’artigianato. Queste diedero maggior spazio al pronto moda maschile, comportando nel 1972 la nascita ufficiale di Pitti Uomo, che si differenziò dalle sfilate milanesi attraverso abiti più tradizionali e classici.

La sede venne cambiata nel 1982, anno in cui l’evento cominciò a tenersi presso la Fortezza da Basso, dove tuttora si tiene, in una modalità più vicina a quella fieristica: vi erano singoli stand dedicati agli espositori. La società organizzatrice, in quegli anni, si ampliò ulteriormente attraverso eventi dedicati alla casa, ai filati, alla moda per bambini e agli abiti casual, dando vita a Pitti Immagine, l’azienda italiana che si occupa principalmente di promozione dell’industria e del design della moda.
Col tempo, la fama di questa sfilata prense maggior risalto, chiamando a sé un crescente interesse. Ciò ha permesso a Pitti Immagine di organizzare, oltre a Pitti Uomo, Pitti Filati, Pitti Bimbo, Pitti Fragranze, Pitti W (sulle preconfezioni femminili), Modaprima (sulla moda per la grande distribuzione organizzata), Taste (dedicato all’alta enogastronomia) e Super. Pitti Uomo rimane di maggiore rilevanza, come principale salone che chiama a partecipare sempre maggiori interessati, come dimostrano i dati di quest’anno che vedono una maggiore affluenza estera.
Il tema della bicicletta in Pitti Uomo 108
Quest’anno, nei quattro giorni tra il 17 e il 20 giugno, Pitti uomo ha presentato ben 740 brand (di cui il 43% esteri) ai giornalisti e ai compratori, registrando una crescente partecipazione, soprattutto internazionale.

Il tema di quest’anno, annunciato da Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine, è la bicicletta da intendersi non solo come un mezzo per spostarsi ma anche come metafora, che vuole richiamare il concetto di dualità dei nostri tempi. La bicicletta diventa allora il mezzo con cui cercare un equilibrio tra socialità e solitudine, tra appartenenza e valore, e non solo tra città e natura. Pitti Bikes vuole racchiudere ciò, in una connotazione da Bikester, in cui ognuno decide il proprio ritmo, la propria forza da mettere nelle pedalate e nella traiettoria da prendere, come
“a symbolic vehicle through the various worlds of fashion, no longer distant, no longer just bordering, but somehow connected”
(un veicolo simbolico attraverso i vari mondi della moda, non più lontano, non più solo confinante, ma in qualche modo connesso)
In tal senso, nelle sfilate di Pitti Uomo dei giorni scorsi si è vista la moda passare da uno stile urban, da un outdoor a un tecnico, a nuove asimmetrie, a nuove ricerche della forma. Una moda proposta da importanti e attesi brand e stilisti, come Homme Plissé Issey Miyake e Niccolò Pasqualetti.
Conclusione
Pitti Uomo si è rinnovato, ha catturato l’attenzione e siamo sicuri farà parlare di sé anche se si svolge qualche giorno prima della Milano Fashion Week Men’s che comincerà oggi, 20 giugno e durerà quattro giorni, mostrando la moda maschile per la primavera/estate 2026. Perché Pitti Uomo non è solo una sfilata di moda maschile, è anche innovazione italiana, una passerella dove l’anima italiana si mostra al mondo.
Ti ritrovi nella visione della bicicletta come metafora di equilibrio e libertà nella moda?
In sintesi
Dal 17 al 20 giugno, si è svolto l’evento di moda Pitti Uomo che ha presentato ben 740 ospiti tra brand e stilisti, richiamando un forte interesse e partecipazione di giornalisti e di compratori, principalmente esteri. Manifestando nella moda primavera/estate un richiamo al tema metaforico della bicicletta, la sua storia comincia negli anni Cinquanta del Novecento, quando un giovane nobile lucchese desiderò portare le sfilate anche sul suolo italiano.
Per scoprire di più, leggi l’articolo!