Pretaporter o pret-a-porter…voi come lo scrivete?
Noto anche come prêt-à-porter, ha rivoluzionato l’industria della moda nel corso del tempo, ma prima che se ne parlasse in francese, era conosciuto come “ready to wear” (Stati uniti, 1948).
Proviamo a parlare un po’ di storia…per scovare l’origine del prêt-à-porter.
Si sa, i francesi da sempre sono affettivamente legati alla propria lingua e forse per questo motivo, intorno agli anni ’40, utilizzarono quel termine, per ovviare al “troppo” americano “ready to wear”.
Con questo termine molto USA (negli anni ’30) ci si riferiva ad una moda rivolta a tutti coloro che negli Stati Uniti avevano contribuito, con motivazione e sana audacia, a lasciarsi alle spalle la grande crisi.
Insomma un vero e proprio manifesto programmatico di democraticità e uguaglianza sociale!
C’è da dire però che il primo vero salone di pretaporter si tenne a Parigi nel 1957.
Forse è per questo motivo che il termine francese è in assoluto quello più usato e che si traduce letteralmente in “pronto da indossare”.
Quello che è certo è che rappresenta un’alternativa accessibile e pratica all’elitaria haute couture, conosciuta per le sue creazioni sartoriali su misura.
A caratterizzare il pret-a-porter è la sua produzione in serie, che permette di soddisfare le esigenze di un pubblico più ampio rispetto a quello che poteva accedere a capi sartoriali ed esclusivi.
La moda “pretaporter” ha raggiunto la sua popolarità negli anni ’60, quando i couturier hanno iniziato a produrre abiti di alta qualità, ma a un prezzo più accessibile.
Una vera e propria rivoluzione, nel mondo del “costume” che ha aperto le porte a un nuovo mercato di consumatori, dapprima esclusi dai suoi costi proibitivi.
Oggi, è diventato una vera e propria forza trainante, in grado di offrire una vasta gamma di stili e tendenze che riflettono le esigenze e i desideri del cliente moderno.
Il libero accesso alla moda ha inoltre contribuito in modo significativo all’espansione e alla diversificazione del medesimo settore.
Abbigliamento prêt-à-porter
La storia dell’abbigliamento prêt-à-porter o che dir si voglia “pretaporter“, ha inizio nel XIX secolo, quando l’industria tessile iniziò a produrre capi pronti da indossare, più o meno nel quotidiano.
Tuttavia, è stato solo nel XX secolo che questo concetto è stato acquisito e adottato dall’industria della moda.
Un cambiamento guidato da stilisti del calibro di Pierre Cardin e Yves Saint Laurent, che hanno introdotto collezioni di abiti pronti da indossare accanto alle loro linee di alta moda, decisamente più esclusive e per pochi eletti.
Nel corso degli anni, l’abbigliamento prêt-à-porter ha subito diverse trasformazioni.
Negli anni ’60 e ’70, gli stilisti si focalizzarono sulla produzione di massa, con l’introduzione di capi di abbigliamento a prezzi decisamente concorrenziali.
Negli anni ’80 e ’90, la tendenza si spostò verso la qualità e il design, con l’avvento di marchi di lusso che offrirono abiti pronti da indossare, senza rinunciare alla ricercatezza e alla qualità sia dei tessuti che della manifattura.
Oggi, l’abbigliamento prêt-à-porter è diventato un elemento fondamentale del panorama della moda, grazie alla sua capacità di rispondere rapidamente ai cambiamenti delle tendenze e alle esigenze sempre più “fast” dei consumatori.
La produzione su larga scala e la distribuzione globale hanno permesso a marchi di tutto il mondo di raggiungere un pubblico più ampio e di offrire una vasta gamma di stili e tendenze.
Il principio che ispirò ed ispira il “pretaporter” è la proposta di abiti con un costo contenuto, ma innovativi sul piano stilistico e ben curati nella realizzazione.
Alta moda e pret a porter
Alta moda e pret a porter sembrano quindi porsi lungo un continuum, ma un’attenta analisi comparativa non può che mettere in luce un’importante ed evidente differenza: il costo.
Nel panorama della moda si sa, la creatività, l’innovazione e le nuove sfide appassionano tanto gli addetti ai lavori, quanto i fruitori e quindi, accanto al pret a porter, iniziò a sentirsi parlare di fast fashion.
Siamo negli anni 80, ma il vero e proprio boom si ebbe nel 2000; la traduzione letterale del termine è piuttosto semplice, perché rimanda ad un concetto di moda veloce, elemento che negli ultimi anni ha rappresentato un vero e proprio fenomeno culturale.
Per quale motivo lo definiamo e non siamo certamente gli unici, un fenomeno culturale?
Perché ha radicalmente cambiato le abitudini di molte famiglie che, se in passato erano solite calendarizzare i nuovi acquisti, con la fast fashion hanno iniziato a pensare che ogni momento poteva essere quello giusto, per fare un po’ di shopping.
Se in un primo tempo l’acquisto di un capo di abbigliamento doveva rispondere prevalentemente al criterio dell’utilità e della funzionalità, successivamente ha iniziato a prevale l’aspetto edonistico.
Naturalmente il tutto è stato possibile, intervenendo nuovamente sui costi, rendendoli ancora più accessibili e democratici.
Pret a porter brands
Dai pret a porter brands ad un brand come Hybrid, il passo è stato piuttosto breve.
Hybrid si inserisce quindi in quella filosofia che produce capi accessibili e alla moda, con proposte che si ispirano al pret a porter e che sono perfettamente in linea con le tendenze di stagione.
Per tornare quindi all’accezione del prêt-à-porter possiamo affermare che ad ispirarlo, oltre che le passerelle, c’è anche il desiderio di soddisfare il piacere dei diversi consumatori di acquistare un capo “trendy” ma ad un prezzo molto contenuto.
Proprio quest’ultimo elemento determina anche un altro comportamento da parte del cliente, ovvero la possibilità di rinnovare alcuni capi con molta più facilità.
I costi meno proibitivi di questo abbigliamento, infatti, contribuiscono anche a non fa “sentire in colpa” se, dopo poco, si decide di fare qualche nuovo “acquistino”!
Collezione moda donna
Rimane ancora da scoprire se i più scrivono pretaporter o lo stesso termine staccato, ma siamo certi che la collezione moda donna di Hybrid sia in linea con il concept del termine:
- bluse
- cardigan
- abiti
- giacche e gilet
- maglie
- pantaloni
- t-shirt
La mission del brand, oltre a garantire sempre capi innovativi, di tendenza ed accessibili, punta anche all’abbigliamento sostenibile, convinto che il ritrovato rispetto per l’ambiente non passerà mai di moda.
Entrare nel mondo Hybrid significa anche avere numerosi vantaggi… per scoprirli vai alla sezione vip season del nostro sito ed inizia a pensare che essere alla moda in fondo è piuttosto semplice, basta continuare a seguirci.